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"Un pensiero per Alex" (di Andrea Bottaro)

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Per un amico:

Credo, negli anni, di aver apprezzato realmente pochi dei portieri con cui mi sono allenato, che ho affrontato o che semplicemente ho incontrato sulla mia strada.
Per la maggior parte ho incontrato ruffiani, raccomandati e incapaci (non tutti ovviamente... in particolare grazie a Maurizio grandissimo portiere che purtroppo ha raccolto molto poco rispetto alle potenzialità e al sacrificio messi sul piatto!);
persone che alternativamente o sparivano dopo aver fatto mesi di panchina, lasciandomi in balia della fortuna e nella situazione di dover giocare anche in condizioni fisiche pietose, oppure giocavano perchè figli di un presidente o di un dirigente, tacitamente assecondati da mister senza spina dorsale, oppure altri che comandavano nello spogliatoio per una mera condizione anagrafica e di conseguenza intoccabili.

Nessuno di loro l'ho mai considerato un degno "collega/rivale", in particolare il mio grande orgoglio e continuo senso della sfida me l'hanno sempre impedito;
mai ho pensato "quest'anno sarà dura... temo che il campo lo vedrò poco". Poi, quest'anno, all'inizio della preparazione si presenta un ragazzo, cercato dal mio Mister per sostituirmi nel corso della mia degenza (causata da un infortunio all'anca lo scorso anno). Si chiama Alex, ha solo un anno più di me.

La prima cosa che mi dice il Mister è "Andrete d'accordo... come caratteri state bene!". Il mio nuovo collega si presenta subito col sorriso.
E' alto circa come me, un bel bestione, capelli corti sul biondo. I primi tempi ci incrociamo solo, poi ricomincio ad allenarmi ed iniziamo a lavorare assieme; subito non avevo capito se mi ci trovavo bene o male, alle volte era pesantuccio ma simpatico, un lavoratore e molto socievole.
La mia ripresa è stata lenta, più del previsto, e i dolori ancora oggi non sono passati. Nel frattempo è iniziato il campionato, i risultati sperati (puntiamo a salire) non arrivano e Alex vive un momentaccio durante il quale, con tutto me stesso, cerco di fargli sentire la mia presenza, la mia solidarietà e la mia fiducia in lui.

Poi qualcosa cambia, i risultati arrivano e Alex esplode dimostrando ampiamente di meritare il suo ottimo palmares (con alcuni trascorsi in eccellenza). La collaborazione,la stima e l'amicizia tra noi crescono: dopo ogni esercizio ci diamo il 5, ci abbracciamo, ci sproniamo l'un l'altro e ci diamo forza.
L'ambiente c'è, la voglia anche, ma il mio fisico no. Penso che non sia nelle grandi cose che cresce il meraviglioso fiore dell'amicizia ma nelle piccole cose: il fare una serie di meno x non lasciarmi indietro quando sentivo male, il rallentare il ritmo x consentirmi di riprendere la forma e la salute senza rischiare di scoppiare, il darmi suggerimenti quando ne avevo bisogno o il mandarmi a quel paese quando stavo x cedere sono x me atti che valgono molto di piu che grandi comportamenti, piu che altro esibizionistici.

Con il massimo dell'orgoglio posso dire che ho trovato un compagno/collega/rivale che in pochissimo tempo, con i suoi tanti pregi e i suoi tanti difetti, è diventato un buon amico e un grande avversario che stimo tantissimo e che probabilmente rischia x la prima volta di mettermi a sedere x davvero.
Lo stato d'animo con cui scrivo non è chiaro nemmeno a me, non capisco se sia più tristezza o rabbia o determinazione oppure solo un grande, freddo, scuro e immenso vuoto.

Alex il 28novembre alle 6 e 30 ci ha lasciati nella maniera più stupida, più ingiusta e tragicamente più comune: un incidente in macchina. Gli allenamenti questa settimana sono stati surreali, io e i miei compagni siamo distrutti e sabato con una nuova partita si avvicina.
Non so cosa faranno i miei compagni, forse sabato saranno ko x il dolore, forse piangeranno, forse saranno molli o daranno il massimo. Di certo so cosa faro io: cercherò di allontanare il dolore sia fisico sia mentale, sia le pressioni della situazione particolare, mi allaccerò i guanti e scenderò in campo per Alex, con Alex, perchè questa partita è x lui che non c'è più.
E cosi sarà, fino a quando giocherò io entrerò in campo dedicandoGli la mia partita, le mie parate. Sarò pazzo, sarò un romantico o un sognatore ma sono certo che lui sarà al mio fianco, ogni sabato o domenica e ad ogni allenamento, come io ero al suo quando aveva bisogno, e grazie alla sua guida sarò un portiere molto più forte, molto più determinato e molto più risoluto.

NON MUORE VERAMENTE CHI VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA. CIAO SARACINESCA, CIAO ALEX! come dicevi tu "SEMPRE COL SANGUE AGLI OCCHI!"

Andrea&Alex n°1 x sempre

Andrea Bottaro

Commenti  

 
#1 antonio heinzl 2013-07-12 14:04
Ciao Andrea
Solo un commento;Sei un grande uomo
Un abbraccio
 

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