Il Portiere e la Solitudine (del nostro amico Enrico Paganelli)
La partita è finita: 1 a 1 e si va ai calci di rigore.
Mannaggia! Il pareggio a 15 min. dalla fine, su quella maledetta palla tagliata che non hai visto; non hai potuto vederla; mezz'ora che Ti sgolavi e nessuno che Ti ascolta; parole al vento come parlare da Solo! Poi la palla in porta e tutti Ti guardano; come fosse colpa Tua o come se dovevi fare il miracolo!
Poi tornano a giocare e Tu di nuovo da Solo; tutta la gara che sono solo; tutta la stagione che sono Solo; gli allenamenti sono da Solo; persino il riscaldamento pre gara sono Solo. Si ricordano di Me per i tiri in porta menosi o per le partitelle menose (bagnato e sudato sai che gioia starli a guardare); si ricordano ogni tanto di Me per menarmelo e tirare fuori errori (papere le chiamano) che non ho mai commesso e che si inventano, così mi sento ancora più Solo.
Oggi anche il Mister, che ha speso parole a profusione per tutti i miei compagni, non mi ha rivolto parola; nemmeno la solita sgridata: "Svegliati!". Ora ci sono i calci di rigore; vorresTi stare da Solo, ed invece?
Arrivano tutti; tutti si ricordano che esisti; tutti sanno come si para un rigore o come ci si tuffa o meglio come si fa il portiere. Toh! Arriva anche il Mister e Ti dice: "Mi raccomando, siamo nelle Tue mani!". Ma come? Non sapevate nemmeno se ero in campo ed ora che vorrei stare da Solo siete tutti qua a dirmi che siete nelle mie mani? Poi finalmente sei Solo; arriva il Tuo momento; pari il rigore decisivo e tutti Ti corrono incontro per festeggiare una volta tanto tutti insieme. Presto tornerai Solo, ma ora goditi il momento.
Enrico Paganelli.
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Ultimi commenti
- 31.10.2015 08:13
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13.10.2014 20:54
si chiude con un controllo o un tiro, perché il portiere che blocca il pallone di solito fa ripartire ...
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